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L'epidemiologia per la sanità pubblica
Istituto Superiore di Sanità

Informazioni generaliLa giardia è un protozoo flagellato, un parassita che vive nell'acqua. È cosmopolita: ha infatti come ospiti sia l'uomo che 40 diverse specie animali. La giardia che causa problemi di salute nell'uomo viene definita Giardia intestinalis o lamblia o duodenalis. Si tratta di una zoonosi che si trasmette per via oro-fecale: una volta entrata nell'organismo, la giardia provoca diarrea e disidratazione.

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Il ciclo vitale

Il parassita viene espulso nell'ambiente con le feci, in una forma resistente, che gli permette di sopravvivere alle avversità del terreno per parecchio tempo.

Questa forma viene definita cistica, per la forma sferica e per le pareti spesse che la caratterizzano. È difficile da debellare in quanto riesce a resistere a trattamenti di disinfezione, come per esempio il cloro, che distrugge soltanto i batteri coliformi.

Una volta ingerita, la ciste resiste agli acidi gastrici e, una volta arrivata nell'intestino tenue, diventa trofozoita, assumendo così la caratteristica struttura a goccia che consente al parassita di replicarsi. La forma a goccia della giardia ha 2 o 4 nuclei e altrettanti flagelli (come sottili capelli che, ruotando in modo elicoidale, 

fanno muovere il parassita). A questo punto il parassita si aggancia alla mucosa dell'intestino e comincia a replicarsi, scatenando la malattia: diarrea e disidratazione sono i sintomi più comuni. Alcuni trofozoiti fuoriescono con le feci, ma muoiono rapidamente. Altri trofozoiti si tramutano in cisti man mano che attraversano il tubo digerente e vengono eliminati con le feci. Da questo momento il processo riparte.

La malattiaL'infezione avviene già con una ridotta dose di cisti ingerite. Secondo l'Oms, con sole 10 cisti ingerite si ha una possibilità di infezione del 100%. Ma all'infezione non sempre corrisponde una sintomatologia clinica. Il manifestarsi dei sintomi dipende infatti da molti fattori: l'età, la situazione immunitaria, lo stato di nutrizione del soggetto. I pazienti asintomatici variano dal 36% all'86%. Il meccanismo con il quale il protozoo causa la diarrea è multifattoriale:
danneggia le cellule epiteliali con abbassamento dei villi intestinali
inibisce l'assorbimento di nutrienti, che restano nell'intestino provocando fermentazioni
favorisce la moltiplicazione batterica nel tratto intestinale
inibisce l'azione degli enzimi digestivi prodotti dalla mucosa dell’intestino.

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Diagnosi

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